Lasciate, naturale, almeno l’acqua.
Siamo arrivati a produrre acqua proteica. Non se ne sentiva il bisogno e se ne poteva, tranquillamente, fare a meno.
Di Marco Marchetti
Ultimamente, sugli scaffali dei supermercati ed abbondantemente pubblicizzate in televisione, sono apparse bottiglie di acqua addizionate di proteine.
Questa novità, a nostro avviso, merita un approfondimento ed un commento.
Semplicemente scaricando la brochure dal sito della azienda produttrice, si nota come la collocazione di questo nuovo prodotto sia squisitamente commerciale.
Nell’accattivante materiale pubblicitario sono riportati trend e statistiche di vendita relative al consumo di proteine e prodotti proteici. Questa presentazione, a nostro avviso, inquadra l’acqua in questione come un bene di consumo, e non come un alimento quale dovrebbe essere.
La sua immissione in commercio, a ben vedere, sembra rispondere più a logiche di mercato che di salute. Peccato si tratti di acqua e, purtroppo, proteine, che invece, a che fare con la salute ne hanno, eccome…
L’acqua, infatti, è un nutriente indispensabile, posto alle fondamenta della piramide alimentare e che deve essere assunto in quantità proporzionata alle necessità.
Il bilancio dell’acqua nel corpo umano, prevede diverse entrate. Possiamo assumere sotto forma di liquidi, attraverso alimenti ricchi di acqua ed esiste una acqua, definita metabolica, derivante dal metabolismo dei nutrienti.
Le uscite, invece, sono costitute, principalmente, da urina e sudorazione.
Gestire gli introiti di acqua, è, tutto sommato, semplice. Lo stimolo della sete, infatti, rappresenta un valido segnale che ci avvisa della necessità di bere e che viene, in parte, perso solo in tarda età oppure al seguito di patologie.
L’apporto proteico, invece, è molto più complesso da gestire e legare l’assunzione di proteine alla assunzione di acqua appare, quantomeno, temerario perchè le quantità necessarie sono profondamente diverse e assolutamente non proporzionali tra loro.
Innanzitutto occorre una precisazione. Esistono nutrienti essenziali, ossia che devono obbligatoriamente essere assunti con l’alimentazione, e nutrienti non essenziali, ossia che possono, in qualche modo, essere “costruiti” dal corpo umano disponendo delle adeguate basi.
Da un punto di vista di essenzialità, le proteine, in quanto tali, non sono essenziali, ovvero non devono essere assunte, in quanto proteine, con la normale alimentazione.
Sono, viceversa, essenziali alcuni aminoacidi che possono comporre le proteine stesse.
Gli aminoacidi, infatti, si dividono proprio in essenziali e non essenziali e compongono, addizionandosi tra loro in frequenza e quantità diversa, le diverse proteine caratterizzandole.
Va da se che, essendo costituite da aminoacidi, le proteine vengano distinte in proteine ad alto valore biologico, quando sono composte da tutti gli aminoacidi essenziali in equilibrio tra loro, e proteine a scarso valore biologico quando, nella loro composizione aminoacidica, sono via via carenti i singoli aminoacidi essenziali.
Il collagene, ossia la proteina che arricchisce (?) l’acqua in questione, è una proteina a medio-scarso valore biologico e, di per se, non è per nulla essenziale. Ossia, possiamo tranquillamente fare a meno di assumerla.
Il collagene, oltretutto, è si una proteina estremamente presente nel corpo umano, e che può, in effetti, deteriorasi e mancare con il passare del tempo, ma per rimpiazzare il collagene perso, l’uomo, non ha alcun bisogno di assumere collagene, ma può assumere, ed è la scelta migliore, una qualsiasi altra proteina ad alto valore biologico.
Ossia, non c’è bisogno di assumere collagene per rimpiazzare collagene. E questo vale per tutte le strutture proteiche umane.
Le proteine assunte con la dieta, infatti, in sede di assimilazione, vanno incontro a processi di segmentazione che le suddividono in composti più semplici, perdendo in questo modo la loro funzione iniziale, e rendendole assimilabili proprio perchè spezzettate e ridotte in aminoacidi, peptidi e peptoni.
Anche il collagene presente nell’acqua in questione verrà frazionato al fine di far convogliare gli aminoacidi che lo costituiscono verso la produzione di altri composti proteici. I composti che verranno “costruiti” con gli aminoacidi assunti con il collagene, non andranno a costituire necessariamente altro collagene ma un qualsiasi composto proteico necessiti in quel particolare momento.
Allo stesso modo, viceversa, le proteine assunte mangiando una fetta di carne, oppure un piatto di pasta e legumi ad esempio, potranno, tranquillamente, concorrere a produrre nuovo collagene umano.
Un altro punto da tenere in considerazione è la quantità, totale di proteine assunte con la dieta.
Il bilancio proteico è, parallelamente a quello dell’acqua, un equilibrio molto complesso.
Le fonti, cosi come le vie di escrezione e perdita di proteine ed aminoacidi sono molteplici.
Il Larn, nella loro ultima revisione, fissano dei limiti superiori ben determinati che non dovrebbero, in alcun caso, essere superati per garantire un ottimale stato di salute.
Il rischio, assumendo l’acqua in questione, è quello di creare pericolosi sovradosaggi proteici perchè assumo proteine mentre mi disseto. Sono due necessità completamente diverse che andrebbero tenute ben separate.
Oltretutto, il corretto apporto di nutrienti dovrebbe provenire da una sana, naturale ed adeguata alimentazione, non da integrazione.
Ascoltando i claim pubblicitari, invece, si assiste ad un pericoloso cambio di paradigma, ossia la fonte principale di un nutriente, pare esser divenuta l’integrazione.
Gli integratori devono, per loro natura, svolgere una azione di integrazione, appunto. Non di fonte principale del nutriente in questione.
Se non sono noti gli intake proteici del singolo individuo, come posso integrare qualcosa? Quanto ne integro?
Capiamo le necessità e le finalità economiche sottostanti al lancio di questo prodotto ma, questa volta, probabilmente si è esagerato.
Un integratore dovrebbe soltanto integrare (quando necessario) e le proteine dovrebbero essere assunte con gli alimenti che naturalmente le contengono, non attraverso l’acqua.
Torniamo a mangiare “normale”
L’acqua deve dissetare, niente più. Di acqua “proteica”, non ne abbiamo assolutamente bisogno.